La lettura è l’unico hobby che mi ha accompagnato da quando ero piccola, il solo di cui non mi sono mai stufata. Di sicuro ho avuto vari blocchi del lettore, soprattutto durante il periodo universitario. Chi non ha lasciato da parte la lettura, perché i libri da leggere erano già troppi, ricordandosi dei romanzi solo in estate?
Proprio l’estate è sempre stata la mia stagione più prolifica di letture, soprattuto in spiaggia. Distesa sul lettino a prendere il sole ho letto di tutto. Non importa quanto il libro potesse essere definito mattone russo (uno dei tanti libri è proprio “I fratelli Karamazov“) la brezza marina rende tutto più facile e scorrevole.

Da quando vivo a Berlino mi sono avvicinata agli ebooks. Prima di allora li ho sempre demonizzati, senza conoscerli. Mai criticare qualcosa che non si conosce, non è segno di grande intelligenza. Per questo motivo prima di dire che Federico Moccia non mi piace, non solo perché dirlo fa sembrare un lettore di cose colte, ho letto un racconto, uno di quelli che venivano venduti con il Corriere della sera. La scrittura di Moccia e il suo uso perenne dei tre aggettivi non mi piace.

Cosa mi piace allora? Di quali libri troverai un umile parere quando leggerai il mio nome?
Romanzi e saggi in particolare. Mi piace tutto ciò che è verosimile, quindi non amo il fantasy. Ho provato a leggere Terry Brooks e il suo Circolo di Shannara, ma mi sono bloccata a poche pagine dall’inizio. L’unica saga che ho letto dall’inizio alla fine di questo genere è Harry Potter, se si toglie la magia, rimangono solo le disavventure di un ragazzo orfano e dei suoi due più fidati amici. 

Anche i romanzi storici sono sempre entrati di diritto nella mia libreria. Non capisco perché Valerio Massimo Manfredi debba essere considerato un guilty pleasure, da quando a scuola mi hanno fatto leggere Lo scudo di Talos, ho amato questo scrittore, sicuramente perché l’antica Grecia, e gli Spartani in particolare, è tra le mie epoche preferite.
Però il periodo storico che più si trova nella mia libreria è la Seconda Guerra Mondiale e l’olocausto, perché conoscere aiuta a non ripetere gli errori del passato

Chiaramente amo i classici, ma sono convinta che alcuni libri abbiano bisogno del contesto per essere capiti veramente. La biografia dello scrittore e il momento storico nel quale sono stati scritti, o al quale si riferiscono, dovrebbero essere sempre tenuti presente, peccato che non perda troppo tempo a leggere il prologo e la postfazione. Ultimamente non leggo tanti classici, forse solo quelli che ho studiato al liceo dei quali conosco già la critica.

Da poco mi sono avvicinata alla letteratura scandinava e alla casa editrice Iperborea, della quale apprezzo molto il catalogo. La forma non mi ha mai convinta, ma da amante del libro come oggetto, acquisto ogni libro che abbai una forma particolare. Ho persino una copia de L’ombra del vento di Carlos Ruis Zafòn in formato piccolissimo, con le pagine simil Bibbia della Mondadori. Purtroppo questo edizione non è stata più prodotta, cosa che mi ha resa molto triste.

Per quanto riguarda i saggi, lavorando nell’online marketing, cerco di leggere, o almeno compro, tutto ciò che trovo a tema Web 3.0 e digital marketing, SEO e storytelling. Se trovo il tempo di leggere quella è un’altra cosa.
Altre tematiche che mi interessano sono la meditazione, lo sviluppo personale e la mindfulness

La mia libreria berlinese

Libri che puoi trovare nella mia libreria:
Ave Mary, Michela Murgia
L’amico ritrovato, Fred Hulman
La carne, Emma Glass
Cecità, José Saramago
Flatlandia, Edwin A. Abbott
Guida cinica alla cellulite, Cristina Fogazzi
I giustizieri della rete, John Ronson
Lolita, Vladimir Nabokov
Marea dentro, Severino Cirillo
Piccolo viaggio nell’anima tedesca, Vannuccini Predazzi
Ragazze elettriche, Naomi Alderman
Lo straniero,
Albert Camus
Una cosa divertente che non farò mai più, David Foster Wallace