Mi sono approcciata a questo libro con la convinzione che mi dovesse piacere, e che se non lo avessi apprezzato, in realtà non capisco molto. Ci sono alcuni libri o persone che ci fanno sentire così. Per quanto riguarda La carne di Emma Glass, il tema è così forte che una donna, non può non sentirsi coinvolta.

Copertina di La carne die Emma Glass
La copertina del libro di Emma Glass, La carne

La trama di La Carne

Peach è una pesca che ha subito uno stupro in un vicolo buio da parte di un uomo formato di salsicce unte, Lincoln. Tornata a casa ricuce da sola lo strappo in mezzo alle gambe causato dalla violenza, in modo che i genitori non si accorgano di nulla. Ma loro si accorgono a mala pena di Peach e del fratellino, che è una gelatina, perché presi dallo scambiarsi effusioni continue.

Green, il fidanzato albero di Peach, si rende conto che la ragazza è strana, ma lei non riesce ad aprirsi neanche con lui per raccontare quello che è successo. Dal giorno dopo si sente un bozzo sulla pancia e Green la accompagna ad acquistare il test di gravidanza, pur essendo sicuro che non ci sia pericolo di aver messo incinta Peach. Il test risulta negativo, ma la pancia della pesca cresce sempre di più.

A casa di Peach arrivano dei messaggi anonimi scritti con un collage di lettere dei titoli delle riviste. È Lincoln che le scrive quanto la ama. Lo stupratore salsiccia non si limita a questo, ma inizia a pedinare la ragazza, che lo vede appeso al lampadario fuori dalla finestra delle sua camera e davanti a alla vetrina di un bar dove si trova con Green.

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Lincoln lo stupratore, Lincoln lo stalker, Peach ci descrive anche Lincoln l’assassino, che uccide il suo amico e glielo fa trovare impiccato, a dimostrazione di cosa? Che lei è solo sua?
Non basta averla profanata e preso con la forza qualcosa che lei non voleva dargli, vuole fare terra bruciata attorno a lei. Infatti lei inizia a temere anche per la vita di Green

Ma Peach a questo non ci sta.
Decide di affrontare la paura e lo aspetta con un coltello in un vicolo buio. Gli salta addosso e mentre lei affonda la lama lui le urla che la ama. Emesso l’ultimo respiro, le salsicce di cui è composto Lincoln vengono raccolte in un sacco e portate a casa e cucinate durante un barbecue con i genitori e il fratellino di Peach, Green e altri amici.


Il libro finisce con l’espulsione del nocciolo che cresce dentro Peach, finalmente liberata del male che Lincoln le ha provocato. Se da questo nocciolo di pesca nasca un altro frutto non lo sappiamo, ma pare sia essere la liberazione della ragazza con l’uccisione di chi le ha fatto del male.



La carne merita un posto nella tua libreria?

Ho letto alcune recensioni sul libro di Emma Glass, in una veniva scritto che il tipo di scrittura usato è quasi poetico con parole cariche di suono, ma avendo letto Siddharta in tedesco, mi rendo ben conto che la scrittura di Hermann Hesse è pure poesia pur essendo prosa, non questo racconto. Una poesia moderna forse?

È stato avvicinato anche alla favola, sicuramente la protagonista de La carne che è una pesca, fidanzata con un albero, violentata da un uomo salsiccia e sorella di una gelatina, non fa pensare alla vita reale. Sicuramente in Lincoln e nelle sue parti di salsiccia si nasconde un allegoria, come nella pesca, entrambi i termini metafore degli organi genitali maschile e femminile. Allo stesso modo Green l’albero che è forte e sostegno di Peach.

Un’altra recensione più cinica ha sottolineato come si noti il fatto che questo racconto sia solo un esercizio di stile, un compito di scuola, che invece di venir ripreso dopo sette anni dall’inizio avrebbe dovuto venire cestinato. Infatti Emma Glass all’università ha studiato lettere e scrittura e iniziò già all’epoca a lavorare su La carne, che in inglese è intitolato Peach. Avendo capito che la carriera della scrittrice non sarebbe stata facile, la Glass ha ripreso a studiare infermieristica – professione che esercita – ma dopo sette anni ha ripreso in mano Peach per finirlo.

Quando il tema è più importante della resa

Come ho accennato all’inizio, è difficile non farsi coinvolgere dal tema trattato, e dire che un libro non piace in questi casi è quasi come dire che si rifiuta anche la tematica. Personalmente il fatto che la casa editrice Il Saggiatore abbia deciso di acquistare i diritti di La carne per farlo conoscere al pubblico italiano, mi ha portato a credere che il libro meritasse un posto nella mia libreria, perché mi fido della qualità dei prodotti pubblicati da questo editore.

Sicuramente i sentimenti che Peach descrive, la sua paura nel ritrovarsi di nuovo davanti Lincoln, l’orrore che prova quando scopre che lui sa dove lei vive, e la terribile persecuzione trovandosi dell’unto delle salsicce ovunque, scaturiscono in ognuno di noi empatia, e soprattutto in una donna. Ma questo non basta per farmi piacere il libro senza riserve, soprattutto perché non condivido il finale del racconto.

Per concludere, La carne di Emma Glass non mi ha convinto totalmente. Purtroppo ero più concentrata a capire cosa fossero i vari personaggi -pesca o gelatina – più che alla storia. Non metto in dubbio che sia una mia mancanza di attenzione del momento in cui ho letto il libro, al quale darò sicuramente una seconda lettura più avanti.

Autore: Emma Glass
Titolo dell’opera: La carne
Titolo originale dell’opera: Peach
Numero di pagine: 115
Voto: 2/5
Dove trovarlo: Libro, kindle

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