Questo saggio è un piccolo tesoro per tutte le persone che studiano e amano il tedesco. Questa lingua è così ostica che per impararla veramente bisogna amarla sul serio. Famosa è la frase di Richard Porson La vita è troppo breve per imparare il tedesco“.

La si può leggere con due significati:
– il tedesco è troppo difficile per poterlo imparare in una sola vita;
– non sprecare la tua vita ad imparare una lingua come il tedesco.

Io amo il tedesco quindi per me questo libricino è un vero viaggio nell’anima tedesca perché questa lingua ha delle parole che in italiano non abbiamo e che vivendo qui e conoscendo il tedesco, quando parlo la mia lingua madre mi mancano.

Nel libro viene spiegato il significato di 15 parole che in italiano non hanno una diretta traduzione, ma possono essere tradotte con una frase. In aggiunta le autrici descrivono da dove derivano alcune di queste parole. L’esempio più lampante è Nestbeschmutzer, ossia essere che sporca il proprio nido, termine usato come appellativo di Marlene Dietrich, che durante la seconda guerra mondiale ha parteggiato per gli americani, e di Willy Brandt, che si inginocchiò nel ghetto di Varsavia per chiedere scusa per i crimini nazisti.

Weltanschauung

Weltanschauung è un termine e una concezione filosofica. Cercando nel dizionario si legge: “Concezione del mondo, della vita, e della posizione in esso occupata dall’uomo”, ma in realtà è molto di più, ha un significato per i tedeschi filosofi molto più profondo e onnicomprensivo.
Si trova nel nostro dizionario con la parola tedesca non tradotta perché il significato è così specifico che non è possibile tradurlo. Questo succede anche per altre termini, quello che mi viene in mente è Leitmotiv, motivo conduttore, utilizzato spesso in critica letteraria, e spesso pronunciato male.

Schadenfreude

Non esiste una vera e propria traduzione italiana, potremmo tradurre Schadenfreude con: gioire per le disgrazie altrui.
Sicuramente è un sentimento che chiunque nel mondo prova, ma solo i tedeschi hanno deciso di dargli un riconoscimento nel vocabolario.

Zweisamkeit

In tutti le società esiste la solitudine (Einsamkeit), in tedesco ci si può isolare in coppia, e quando succede lo si può indicare con la parola Zweisamkeit. Questa parola è infatti composta da Zwei, che significa due e da Einsamkeit, appunto solitudine.
Trovo che ci sia qualcosa di poetico nel solo concetto si isolarsi, ma di non essere solo in quell’isola, ma trovarsi lì con una persona, la quale è l’unica che si accetta nella propria solitudine.

Feierabend

Mai andare in un negozio tedesco quando si avvicina l’orario di chiusura, ossia la Feierabend. Composta dalla parola Feier, ossia festa, e Abend, che significa sera. Letteralmente sarebbe la festa della sera, quindi la gioia che si ha quando si chiude il negozio e si torna a casa dopo una giornata di lavoro.
La gioia nel ricevere e augurare il “Schönen Feierabend” quando si termina o si sta per terminare il lavoro è irripetibile in italiano. Nessuno ti dirà “Buon fine lavoro” o “Buon stacco”, noi ci limitiamo a dirci un pacato “A domani”, quasi come se la nostra vita sia solo un continuo lavoro, fine lavoro, ripresa lavoro. Invece dicendo “Buon dopo lavoro” questo presuppone che tu dopo aver faticato abbia un momento per te.

Mitläufer

Mitläufer potrebbe essere tradotto in italiano con connivente. Letteralmente significherebbe camminare assieme. Dalla Seconda Guerra Mondiale il Mitläufer è sembrato essere un personaggio tipicamente tedesco, quello che, finito il Reich, ha dichiarato di aver commesso crimini di guerra perché cos’altro avrebbero potuto fare in quell’occasione?
Stessa cosa successe durante la DDR, Repubblica Democratica Tedesca, quando molte persone “normali” divennero informatori del governo, solo per poter sopravvivere e avere una vita migliore, o almeno non subire problemi e vivere tranquilli.

Zeitgeist

Lo spirito del tempo è la migliore traduzione per Zeitgeist, questa parola è comunque un po’ difficile da descrivere. Potremmo pensare a questo spirito come ad un sentimento comune, di tutta la popolazione. La durata è di una generazione circa e in questo periodo, nel quale le generazioni si succedono velocissime, lo spirito cambia di continuo.
Se i figli di chi ha fatto la guerra guardavano i propri genitori con diffidenza, chiedendosi se non fossero stati anche loro autori dello sterminio, ora i nipoti degli allora nazisti, o presunti tali, non riescono a vedere nel sorriso del nonno gli orrori del passato.
Se non si riesce a pensare a questo personalmente, si è riusciti dopo 50 anni circa ad interiorizzarlo come colpa del popolo.

Autore: Vanna Vannuccini e Francesca Predazzi
Titolo dell’opera: Piccolo viaggio nell’anima tedesca
Numero di pagine: 135
Voto: 4/5
Dove trovarlo: libro

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