Ultimamente sto ascoltando molti audiolibri, è più semplice chiaramente. Quando sono nei mezzi non sono obbligata a tenere un libro in mano e sfogliarlo per poter andare avanti nella mia lettura, ma soprattutto posso continuare la storia anche se cammino. Non ho problemi nel leggere camminando, ma non è una cosa che posso fare sempre, ecco possiamo dire così.

Quindi ascoltare una voce che legge il libro per te, se la voce è accogliente, è veramente piacevole e in poco tempo si riesce a fare il pieno di storie, che con la propria lettura non è possibile, soprattutto per una come me, che legge lentamente.

Una delle ultime “letture” è stato il libro La biblioteca delle ultime possibilità. Avevo visto la copertina in libreria a Cagliari a maggio, e mi aveva intrigato. Se si parla di libri allora è un romanzo che fa per me! La forma del volume è particolare, e avrei voluto facesse parte della mia libreria, mi piace fare la raccolta delle varie forme che un libro può avere.

Non so bene cosa mi avesse fermata dall’acquistarlo, forse perché avevo già acquistato 10 libri in due mesi, o forse la copertina era troppo rosa, oppure il ricordo delle storie non ancora lette in attesa di essere esplorate dai miei occhi. Fatto sta che non l’ho acquistato e qui dico: per fortuna!

Quando ho trovato La biblioteca delle ultime possibilità tra le storie che avrei potuto ascoltare l’ho subito messo tra i preferiti e appena è arrivato il suo turno ho premuto play e mi sono affacciata sul suo mondo.

La trama de La biblioteca delle ultime possibilità

June vive in un piccolo paesino dell’Inghilterra ed è assistente bibliotecaria, lavoro che fu di sua madre, finché non è morta di cancro. June è una ragazza molto semplice, e qui termina non fu più giusto: vive nella casa dove ha sempre vissuto con la madre, della quale non ha buttato i libri, i vestiti e i soprammobili. La ragazza condivide la casa con il gatto di sua madre, Alan Bennet, che la odia. Non le fa compagnia e la guarda costantemente di sottecchi.

La sua vita si dispiega tra la biblioteca nella quale lavora, il ristorante cinese nel quale tutti i lunedì acquista lo stesso pasto da sempre, e casa sua nella quale legge.

Un giorno al ristorante cinese trova alla cassa un suo vecchio compagno di classe, Alex Chen diventato avvocato a Londra, che si trova lì per aiutare il padre che ha avuto in incidente nel lavoro. Iniziano a parlare di libri e lei ogni settimana gli consiglia romanzi, visto che che ha solo cultura horror.

La sua vita si movimenta quando giunge la notizia che il consiglio di contea vuole chiudere sei biblioteche, tra cui la sua. Lei e alcuni ospiti abituali della biblioteca (Stanley, Chantal, Mrs B e Vera) si danno da fare per mettersi contro questa decisione e tenere aperto il loro luogo di ritrovo, perché la biblioteca non è solo un posto dove si possono prendere dei libri in prestito, ma è un posto dove:
Chantal può trovare un po’ di pace dalla sua numerosa famiglia e poter studiare,
Stanley lo vede come una seconda casa, visto che la sua non ha acqua corrente né elettricità,
– gli stranieri vengono aiutati da June nella burocrazia.

Ognuno ha un motivo che esula dai libri per trovarsi in biblioteca e non vuole perdere quell’oasi di pace.

June, una protagonista patetica

È veramente orribile da dirlo, ma June viene descritta come una ragazza patetica. Non ha mai avuto un amico, non ha mai fatto nulla in vita sua, praticamente vive a immagine e somiglianza di sua madre, che a differenza sua era una donna frizzante, allegra, socievole.

June riesce a dare una svolta alla sua vita solo perché sta per perdere tutto quello che ha sempre avuto, le stanno togliendo la vita che conosce da sotto i piedi e non sa come andare avanti. In un moto di sopravvivenza quindi si rende conto di avere degli amici tra i soliti visitatori della biblioteca, in primis Stanley, che loro contano su di lei più che solo come timbro su un cartellino.

June da non saper dire una parola in pubblico riesce a parlare davanti al consiglio di contea, e pure con un monologo parecchio lungo. Ad un matrimonio si ubriaca e prova a baciare Alex Chen, lei che a 28 anni non ha mai baciato nessuno.

La sua svolta è troppo repentina e troppo contraria alla vita dei precedenti 28 anni per essere reale. Sono passata dal pensare “Svegliaaaaa!!!” al “Cosa?! E ora perché fa questo?”.

Consiglio La biblioteca delle ultime possibilità?

No! Lo consiglio a chi ha voglia di leggere una cosa molto leggera, che non ha un’ampia conoscenza di libri, perché nel libro ne vengono suggeriti parecchi, dopotutto si parla di una biblioteca e di storie che questa biblioteca racchiude. Mi ha commosso? Certo, mi sono fatta un piantino, non certa però se solo per la storia, o anche per quello che di simile è capitato alla mia famiglia.

Non metto in dubbio di non aver compreso il libro, sono sicura che la biblioteca delle ultime possibilità si riferisse a tutti i personaggi che in qualche modo sono emarginati e che trovano nella Chalchot Library un posto dove essere se stessi e accolti per quello che sono, senza pregiudizi.


Autore: Freya Sampson
Titolo dell’opera: La biblioteca delle ultime possibilità
Titolo originale dell’opera: The Last Chance Library
Numero di pagine: 288
Voto: 2/5
Dove trovarlo:

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