Come mi è già capitato di raccontare in post precedenti, la mia più grande passione è la musica.

La musica per me è una fedele amica che mi accompagna da sempre, dalla mia più tenera età. È un’amica che fa da sottofondo ai miei sogni e alle mie speranze ed è un’amica che ha avuto un impatto così forte su di me, che è riuscita ad influenzare anche alcune mie scelte di vita che, apparentemente, non hanno nulla a che fare con ciò che ascolto.

Eppure… Da giovanissima liceale, annoiata e malinconica, mi rifugiavo sempre nell’ascolto di qualche disco che riuscisse a dare anche a me, che all’epoca ero più timida di adesso, la sensazione di poter spaccare il mondo e ribellarmi, appunto, alla noia di un’adolescenza trascorsa in un paesino di 3000 anime.

Cercando, quindi, qualcosa che potesse far sfogare le mie giovani frustrazioni, mi ritrovai a fare la conoscenza dei Rammstein.
I Rammstein suonavano un irresistibile industrial metal e cantavano in tedesco… cosa poteva esserci di meglio per me, già allora innamorata di questa lingua croce e delizia di molti di noi?

Mi appassionai, tantissimo, ritagliavo articoli di giornale, collezionavo i loro dischi. Da buona fangirl sognavo di poter leggere le loro biografie e poter entrare ancora di più nel loro mondo.

Il 22 marzo 2016 il Dio della musica ascolta le mie preghiere ed ecco che nelle librerie esce Der Tastenficker: An was ich mich erinnern kann autobiografia di Christian “Flake” Lorenz, tastierista della band.

Flake nel 2018

Attenzione però: Questo libro non parla dei Rammstein, non parla di come sono nati e non svela nessun segreto riguardo alla band tedesca con (probabilmente) più successo della storia (che ci piaccia o no…).
Il libro è una raccolta di ricordi, che iniziano dalla sua infanzia nel quartiere di Prenzlauer Berg, all’epoca profonda Germania Est e che oggi, invece, si è trasformato in uno dei quartieri più in e costosi della città.
Nel libro, scritto in un tedesco molto accessibile a coloro i quali abbiano un po’ di dimistichezza con la lingua, ci mostra il lato umano del musicista e ci mostra un uomo semplice, un uomo coi piedi per terra, ironico e autoironico che, come tutti noi, combatte contro le difficoltà giornaliere che lui stesso si crea.

Questo libro di Flake è stato una lettura, per me, meravigliosa. La scoperta di una persona dall’animo profondamente gentile e per niente cambiata dal successo. Come un vecchio amico che rivedi dopo tanto tempo e col quale hai una smodata voglia di andare in una Kneipe a bere una (o più) birra.

La copertina dell’opera

Il testo si trova, purtroppo, solo in tedesco e questo è un vero peccato perché so che molti fan italiani dei Rammstein acquisterebbero subito il libro per poter leggere un po’ delle (dis)avventure di Flake che, dei 6 Rammstein, è sicuramente quello con cui mi piacerebbe essere amica!

Il titolo è l’unione di Tasten -> tasti e Ficker -> co***ne.
A te l’arduo compito di trovare una traduzione in italiano che faccia giustizia al gioco di parole in tedesco!

Autore: Christian “Flake” Lorenz
Titolo dell’opera: Der Tastenficker: An was ich mich erinnern kann
Titolo originale dell’opera: come sopra
Numero di pagine: 392
Voto: 5/5
Dove trovarlo: Amazon; audiobook

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