La domanda che più volte mi sono posta mentre leggevo questo libro e pensavo che ne avrei scritto una recensione era come avrei potuto parlare, rendendogli giustizia, di un testo che ha così tante sfaccettature, affronta così tanti tempi, senza fare spoiler ma riuscendo ad incuriosire le persone che, forse, leggeranno queste righe.

Siamo negli anni ’50 dello scorso secolo, in Germania, più probabilmente* ad Heidelberg, città del Baden-Württemberg. *L’autore non rivela mai con chiarezza qual è la città dove si svolgono i fatti, lo si evince, però, da alcuni riferimenti geografici. Ma torniamo a noi: il quindicenne Micheal Berg, in un lunedì non meglio specificato d’autunno, mentre torna da scuola, si sente male e in preda ad un violento attacco di nausea, è costretto a dare di stomaco per strada. Una donna lo vede, lo aiuta a ripulirsi e lo riaccompagna a casa. La sera stessa, dopo la visita del medico di famiglia, a Micheal viene diagnosticata l‘itterizia e gli vengono prescritti diversi mesi di riposo assoluto.

Durante i mesi di degenza, noiosissimi per il nostro protagonista, non pensa all’episodio con la donna finché un giorno lo racconta alla madre che lo convince del fatto che non appena si sarà rimesso, dovrà andare a trovare quella donna e ringraziarla per il suo aiuto. Una volta ripresosi, quindi, Michael farà esattamente quello che gli avevo consigliato sua madre e, con alcuni risparmi messi da parte durante i mesi di degenza, compra dei fiori e va a trovare Hanna Schmitz, la donna che con un piccolo gesto tanto gli era stata vicina in un momento di difficoltà.

Da questo momento in poi, le vite di Michael e Hanna si intrecceranno per sempre, prima con una storia d’amore travagliata (anche per l’età dei protagonisti – Michael 15 e Hanna 36) e che porterà la coppia a vivere momenti di intensissima intimità e amore, ma anche momenti di rabbia che risulteranno incomprensibili soprattutto a Michael e poi attraverso un incontro fortuito, molti anni dopo, che svelerà tutti i terribili segreti di cui è pieno il passato di Hanna.

Il titolo dell’opera (Der Vorleser in tedesco; A Voce Alta in italiano) fa riferimento al fatto che Hanna amava che Michael leggesse, quasi recitasse, per lei, a voce alta, quanti più libri possibile.

Nel leggere questo libro, mi sono ritrovata più volte a chiedermi perché il testo venga così spesso consigliato a persone che vogliano provare, per la prima volta, a leggere un libro in tedesco. Sebbene la lingua non sia effettivamente difficile (soprattutto nella prima parte) e i capitoli siano molto corti, penso che i temi affrontati dalla seconda parte in poi, non siano temi così semplici da essere semplicemente letti come esercizio di lingua.

Il libro parla di giustizia e di come dovrebbe venire applicata, parla di un passato difficile da affrontare ma impossibile da ignorare e dimenticare. Parla di colpa, individuale e collettiva, che poi, per ovvi motivi, è un tema molto centrale di grandissima parte della letteratura tedesca del secondo dopoguerra. Parla di nuove generazioni che odiano le generazioni precedenti ed addossano loro tutte le colpe di un passato ignobile.
Ma di questo ha già parlato chiunque si sia occupato di questo libro.

Quello che, invece, ha toccato me, più profondamente, è il sentimento della vergogna: quella vergogna che ci spinge a scelte sbagliate, quella vergogna che ci attanaglia e che ci riduce a quello che forse non siamo ma che diventiamo perché pensiamo di non avere alternative. Quel sentimento di odio verso noi stessi che ci porta a preferire di essere odiati per qualcosa che probabilmente non siamo, ma che preferiamo a noi stessi. La convinzione di non poter chiedere aiuto e, in alcuni casi, doversi abbassare a diventare criminali. Un senso di impotenza che, però, non ci rende meno colpevoli, anzi, ci rende solo più disprezzabili e attaccabili. Perché avremmo potuto fare la cosa giusta, o forse solo meno sbagliata, se avessimo avuto quanto meno il coraggio di accettare i nostri limiti cercando di superarli.

Autore: Bernhard Schlink
Titolo dell’opera: A Voce Alta (Il Lettore nella nuova traduzione)
Titolo originale dell’opera: Der Vorleser
Numero di pagine: 184 (in italiano), 207 (in tedesco)
Voto: 5/5
Dove trovarlo: libro

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