Lettera a un bambino mai nato, pubblicato per la prima volta nel 1975, è il primo libro di Oriana Fallaci che mi è capitato di leggere.

Il mio rapporto con l’autrice era sempre stato contrastato.

Sapevo bene chi fosse, sapevo che era (stata) una giornalista tra le più grandi e più impavide, che era sempre stata un’inviata di guerra e che era una donna tutta d’un pezzo, fortissima, che non abbassava la testa davanti a nessuno (celeberrima la sua intervista all’ayatollah Khomeini, in cui si spoglia del chador, definendolo “stupido cencio da medioevo”).

Una foto dell’intervista

Amo questo suo lato combattente e femminista. Ma ricordavo anche, ancora troppo vividamente, le sue parole (e le sue pubblicazioni) successive all’attentato alle Torri Gemelle del 2001. Subito dopo quell’attentato, infatti, la Fallaci aveva dato in pasto all’opinione pubblica delle dichiarazioni a dir poco infelici. Pubblicando, successivamente, alcuni testi (per esempio La rabbia e l’orgoglio) che io mi sono sempre rifiutata di leggere.

Quando comprai Lettera a un bambino mai nato, quindi, non sapevo cosa aspettarmi. Lo acquistai a scatola chiusa e iniziai a leggerlo immediatamente (cosa che in realtà non mi succede quasi mai).

La copertina del libro

Il libro tratta temi delicatissimi e, per certi versi tabù. Perfino 45 anni dopo la prima edizione di questo testo.

L’aborto, la vita, le differenze di genere sono tra i temi trattati in questo in questo libro che si potrebbe quasi definire un monologo. La protagonista, una donna di cui non sappiamo assolutamente nulla, si interroga sulla vita, su cosa significhi il dare la vita, sul quanto il dare la vita sia una scelta di responsabilità e di ciò che comporta. Perché donare la vita non significa, banalmente, solo far nascere qualcuno. Donare la vita vuol dire donare gioia, ma anche tanto dolore. Vuol dire donare la possibilità di avere delle soddisfazioni, ma anche delle mortificazioni. Perché la vita è tutt’altro che un qualcosa di semplice, è una guerra quotidiana, e chi decide di mettere al mondo una creatura deve essere consapevole che si sta donando il tutto, ma allo stesso tempo anche il niente.

È un libro che affronta e parla delle preoccupazioni, delle insicurezze, delle paure che le donne (sia sole, come nel caso della nostra protagonista, che in coppia) si trovano a dover affrontare dal momento in cui si rendono conto di essere rimaste incinte. A quelle che saranno le rinunce, i dolori, e le gioie che questo comporta.

In una società come quella moderna, dove ancora si ritiene accettabile che chiunque pensi di avere diritto di esprimere ed emettere sentenze riguardanti le donne e i loro corpi, Lettera a un bambino mai nato è un libro necessario. In una società come quella moderna in cui, proprio in questi giorni, le donne polacche si trovano a dover scendere in piazza per lottare e difendere il loro diritto alla interruzione di gravidanza, Lettera a un bambino mai nato è un libro che dovrebbe essere letto da tutti. In una società come quella moderna, in cui alle donne (e mai agli uomini) viene chiesto ai colloqui di lavoro se intende avere figli, un testo come questo è un punto di partenza per riflettere su quanto veramente significhi mettere al mondo un essere umano che non ha chiesto di essere messo al mondo e che non ha chiesto di trovarsi a dover lottare giornalmente per la sopravvivenza.

Chi conosce un po’ la vita di Oriana Fallaci, sa che anche lei (come la protagonista del nostro libro) aveva avuto alcuni anni prima un aborto spontaneo e si pensa, a ragione o meno, che questo testo abbia un qualcosa di autobiografico. La verità, però, è che Lettera a un bambino mai nato è un libro che parla di lei, di me, di te, di tutti noi. Anche degli uomini. Perché anche se è vero che un uomo difficilmente si troverà nella posizione di dover scegliere tra la famiglia e il lavoro, è anche vero che il senso di responsabilità che scaturisce dal mettere al mondo un altro essere umano è un qualcosa che tocca (o dovrebbe toccare) ognuno di noi.

Autore: Oriana Fallaci
Titolo dell’opera: Lettera a un bambino mai nato
Titolo originale dell’opera: Lettera a un bambino mai nato
Numero di pagine: 145
Voto: 5/5
Dove trovarlo: libro, audiolibro

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