La letteratura russa mi piace molto. Mi capitano periodi in cui per mesi e mesi non leggo un autore russo neanche per sbaglio e altri periodi in cui sembro dimenticare che anche gli autori di altre lingue hanno scritto libri e mi sembra di non avere mai abbastanza di storie e racconti ambientati in Russia.
Questo è un periodo in cui, appunto, chissà perché, mi capita di leggere tantissimi libri di autori russi.

I miei ultimi articoli hanno riguardato Dostoevskij e Nabokov e oggi tocca a Ivan Sergeevic Turgenev e alla sua opera Padri e Figli.

Ero curiosissima di leggere questo testo e mi aspettavo di trovarci un qualcosa che, forse, non ci ho trovato o, comunque, non ci ho trovato totalmente.

Sebbene io sia una persona a cui piace la lettura e la letteratura, se ho interesse a leggere un libro, evito totalmente di leggere recensioni, trame o qualsiasi altra cosa possa avere a che fare con la storia che potrei trovare tra le pagine, perché quando comincio a sapere troppo su quel libro, comincio anche a perdere l’interesse e la curiosità che ho nel leggerlo.

La copertina dell’opera

Quando ho iniziato la lettura di Padri e Figli, pensavo che avrei trovato una storia (o alcune storie) di relazioni tra padri e figli… Magari trovando storie di relazioni positive e costruttive, accanto ad altre storie, totalmente disfunzionali e tragiche. In realtà, Padri e Figli è stato, per me, soprattutto altro.

Per carità, in questo libro troviamo raccontati anche dei rapporti che i protagonisti (Arkadij e Bazarov) hanno con i loro padri/famiglie, ma quello che io ho trovato in queste pagine è anche e soprattutto, il racconto di un’amicizia e di una fascinazione che uno dei personaggi prova per l’altro. Si trovano ideologie portate all’estremo, conflitti generazionali, innamoramenti ricambiati e non… Si trova, quindi, tutto o quasi quello che vorremmo trovare in un grande libro.

Eppure, a me è sembrato come se in questo racconto mancasse qualcosa… E la cosa peggiore è che non riesco a dire cosa è mancato per me.

Tra i due personaggi principali, il mio preferito è assolutamente Bazarov: così ben fatto che, esattamente come capita nella vita, ancora non ho capito se è una personalità che amo od odio. Sicuramente è colui che ha suscitato più interesse dentro di me, con il suo Nichilismo, con la sua bassa considerazione delle donne, salvo poi innamorarsi di una. Con il suo sentirsi migliore degli altri, ma poi ritrovarsi nelle stesse situazioni in cui si sarebbe potuto trovare un qualsiasi altro uomo.

La scrittura molto semplice e scorrevole, anche se con tanti francesismi (e qualche latinismo, anglicismo e germanismo), rendono la lettura molto piacevole e per niente faticosa.

Consiglierei la lettura di questo libro? Sì, perché è un bel libro, scritto bene. Non è il libro che vi cambierà la vita e che vi farà chiedere come avete fatto a sopravvivere tutti questi anni, senza averlo letto, ma vi farà passare delle ore piacevoli e avvincenti.

E voi lo avete letto? Fateci sapere cosa ne pensate!

Autore: Ivan Sergeevic Turgenev
Titolo dell’opera: Padri e Figli
Titolo originale dell’opera: Отцы и Дети
Numero di pagine: 222
Voto: 3,5/5
Dove trovarlo: cartaceo; ebook

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